
Negli ultimi anni, il declino dell’Europa e dei suoi Stati è stato evidente sotto diversi aspetti: economico, demografico, sociale e ideale. L’élite Europea ha tradito il vero sogno di un’Europa libera e indipendente, costruendo invece un’unione esclusivamente finanziaria, funzionale agli interessi del grande capitale e della speculazione, a scapito degli Stati e dei popoli europei. Questa politica ha favorito una classe dirigente corrotta, che ha governato contro gli interessi dei popoli per decenni, portando al disastro attuale. Elemento chiave di questo declino è l’immigrazione incontrollata, imposta ai cittadini sotto l’ipocrita concetto del rispetto dei diritti umani malcelante in verità meri interessi economici e avidità egoistica di pochi privilegiati, tale politica ha avviato un processo di sostituzione etnica, introducendo popolazioni estranee alla cultura europea, spesso senza vera volontà di integrarsi. Il calo demografico europeo è stato usato come giustificazione per l’importazione di manodopera a basso costo, utile solo ad arricchire ulteriormente la grande finanza internazionale, penalizzando i diritti conquistati con il sangue dai lavoratori europei. Parallelamente, si è operato per indebolire l’identità culturale europea, minando l’orgoglio di appartenere a una civiltà che ha segnato la storia dell’umanità è stato diffuso il messaggio che i popoli europei non possono autodeterminarsi, instillando rassegnazione e dipendenza da meccanismi storici considerati ineluttabili; “l’immigrazione non si può fermare”, “la crisi non si può fermare”, “il debito non si può ripagare”.
A questo si aggiungono politiche di austerità e misure ideologiche, come quelle legate al green deal e alle correnti “woke”, che hanno contribuito a dividere e distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi. Invece di perseguire il benessere collettivo, si è favorito l’asservimento ai grandi interessi finanziari, mentre la “lotta politica” si è concentrata su inutili diritti civili di minoranze economicamente privilegiate e del tutto secondari rispetto alle vere emergenze economiche e sociali.
Le politiche green hanno rappresentato un ulteriore passo verso il baratro per l’Europa, danneggiando i diritti dei lavoratori e gli interessi economici del continente, ancora una volta, i governi hanno favorito gli interessi di una piccola élite finanziaria a scapito dell’industria e dell’occupazione, portando alla distruzione di settori strategici come quello automobilistico.
Parallelamente, la cultura “woke” ha cercato di colpevolizzare le intere generazioni attuali per le politiche coloniali attuate dalle generazioni precedenti e in larga parte da nazioni specifiche, tra le quali spicca soprattutto l’Inghilterra, corrotta e ipocrita patria del wokismo mondiale, che ha voluto vergognosamente fare delle sue colpe le colpe di un intero continente, del quale per altro, storicamente, ha sempre ostacolato i tentativi di rinascita e indipendenza. Ci è stato imposto di rinnegare il nostro orgoglio e la nostra identità, i partiti di centrosinistra, invece di difendere i popoli – dei quali si sono autonomamente eletti paladini -, si sono rivelati servitori della grande finanza, mentre quelli di centrodestra hanno spesso solo parlato senza agire, rimanendo vuoti e inefficaci.
Il futuro dell’Europa appare cupo: senza indipendenza, ancora soggetta agli interessi finanziari e strategici statunitensi e britannici, e destinata a essere abbandonata da questi quando non sarà più utile. La crisi economica continuerà, e il declino demografico,aggravato dall’individualismo sfrenato e dall’impossibilità di sostenere una famiglia, porterà alla progressiva sostituzione dei popoli europei con culture estranee ai valori occidentali. Senza un’inversione di rotta, la nostra identità millenaria è destinata a scomparire.
Per salvarsi da questo declino, è necessario innanzitutto acquisire consapevolezza del tradimento mostruoso operato dai partiti di centrodestra e centrosinistra, poiché entrambi gli schieramenti hanno tradito i popoli europei.
Le vere destre e le vere sinistre sono rimaste per decenni marginali nella loro inutile lotta l’una contro l’altra foraggiata dal comune nemico neoliberale che conosce come unico ideale “il mercato”, e al quale si sono prostrati i partiti di centrodestra e di centrosinistra neoliberali di tutti gli stati.
L’unica via possibile è il recupero della sovranità nazionale, affinché gli Stati possano autodeterminarsi e difendere la propria identità e indipendenza abbattendo in primis le marce e corrotte istituzioni europee, il recupero della sovranità nazionale deve essere il primo passo per un’Europa dei popoli e delle nazioni, in cui le differenze siano rispettate ma si agisca come fratelli di fronte alle sfide globali.
Questo implica una difesa comune, mantenendo però le forze militari nazionali come garanzia dell’indipendenza di ogni Stato, poiché, come insegnava Machiavelli, la difesa propria è la base della sovranità. Solo così l’Europa potrà tornare a essere un soggetto geopolitico indipendente.
È necessario abbattere le élite di governo europee e l’attuale Unione Europea, ormai corrotte e contrarie agli interessi reali dei popoli, bisognerà in seguito ricostruire istituzioni che rappresentino davvero le nazioni e i popoli e coordinino politiche comuni solo nei settori strategici.
Fondamentale sarà anche il rimpatrio totale di chi dimostra mancanza di fedeltà ai valori, alle istituzioni e alla cultura dei paesi ospitanti, invertendo il pericoloso processo di sostituzione etnica ormai in atto da più di due decenni. Tutto questo dovrà essere sancito da una nuova Costituzione per i popoli d’Europa, fondata non sugli interessi della finanza, ma sul benessere delle nazioni e dei popoli. L’Italia deve rinascere sovranista, eliminando le vecchie élite incapaci di garantire la sopravvivenza del Paese, per far ciò è fondamentale risvegliare la consapevolezza di un popolo volutamente reso ignorante e disinteressato – in termini politici – da decenni di manipolazione, affinché comprenda il sacrificio necessario per garantire un vero futuro alle nuove generazioni, per garantire un futuro ai suoi – sempre più pochi – figli!
Solo seguendo questa via l’Italia può diventare un esempio e un faro per le altre nazioni, contribuendo alla costruzione di una nuova Europa, basata sulle nazioni e sui popoli, che lentamente alcuni stati stanno iniziando a riscoprire. Alcune nazioni infatti stanno lentamente prendendo coscienza della necessità di un cambiamento, in Germania, ad esempio, emergono nuovi movimenti che vedono il sovranismo come unica via possibile per la salvezza, anche l’Italia deve seguire questo percorso, senza rimanere indietro nella storia, ma diventando guida e faro di questa nuova visione.
È fondamentale risvegliare in ogni popolo europeo l’orgoglio di appartenere a una grande e millenaria civiltà, nonostante i traditori delle sinistre fucsia arcobaleno dei ricchi proprietari dei centri delle città dei 15 minuti, in cui l’accesso è vietato alla plebe, costretta a convivere nelle periferie con invasori non integrati!
I perbenisti ipocriti e le élite finanziarie hanno cercato di instillare senso di colpa e indegnità per distruggere l’orgoglio e la cultura dei popoli europei, ma la verità è che siamo eredi di una cultura straordinaria, pilastro e centro della storia dell’umanità e solo con questa consapevolezza e con un rinnovato senso di appartenenza potremmo costruire le basi della nostra rinascita, un nuovo eurocentrismo, un nuovo farò di civiltà per un mondo mangiato dall’individualismo e dall’egoismo avido dei mercati.
Risorgi, Europa! Risorgi più grande Risorgi con noi!
Viva l’Italia libera e sovrana! Viva l’Europa dei popoli!
Davide Castellana