Questa è la nostra idea politica

Questa è la nostra idea politica

Manifesto

Manifesto

Ancora Italia vuol dire anzitutto questo: che noi ci riconosciamo nella nostra storia e nella nostra civiltà, nei nostri valori e nella nostra cultura, che fu di Dante e di Gioberti, di Machiavelli e di Vico, di Alfieri e di Manzoni. A chi afferma, con irriflesso automatismo, che «ci vuole più Europa», «più mercato», «più globalizzazione», rispondiamo convintamente che noi siamo ancora Italia e che, con il nostro agire e pensare altrimenti, ci battiamo con costanza affinché l’Italia torni ancora a vivere, nei cuori e nelle menti, nello spazio minimo della realtà quotidiana e nello spazio massimo del mondo.

Forma di pensiero corale e di educazione spirituale di una comunità ancor prima che partito in senso classico, Ancora Italia vuole proporre un’integrale riforma morale e intellettuale degli italiani: aspira a porre un progetto articolato, una visione del mondo, una filosofia integrale a fondamento di una riorganizzazione del mondo della vita e della gestione della cosa pubblica, affinché l’Italia possa tornare degna di sé e del suo nome, memore della propria storia e della propria grandezza.

La parola chiave attorno alla quale orbita la politica di Ancora Italia è sovranità: non solo quella dello Stato, ma anche – si badi – la sovranità mentale dell’individuo comunitario, anzitutto, ossia la capacità di guadagnare l’immunità dal gregge e di resistere al pensiero unico politicamente corretto ed eticamente corrotto. Solo nello spazio della comunità solidale, democratica e socialista si realizza l’individuo come animale politico, socievole, comunitario. Per parte sua, la sovranità dello Stato, spiegava Machiavelli, deve essere anzitutto disposizione sovrana delle milizie e della moneta; sicché deve determinarsi oggi, anzitutto, nella forma del recupero della sovranità monetaria da Bruxelles e di quella militare da Washington. La sovranità così come la intendiamo deve costituire la base di una reale esperienza democratica e socialista, non certo il fondamento di politiche regressive, autoritarie e antidemocratiche. Nella sua forma più elementare, la democrazia è la sovranità popolare nel quadro dello Stato nazionale sovrano: è, allora, evidente che, perché si dia sovranità del popolo nello Stato sovrano, occorre anzitutto che vi sia uno Stato sovrano.

Per questo, gli architetti della globalizzazione e i pretoriani del neoliberismo stanno da anni con successo disgregando ogni spazio residuo di democrazia decostruendo gli spazi della sovranità nazionale degli Stati: con ciò, favoriscono la traslazione del potere dai parlamenti nazionali democratici a entità post-nazionali e post-democratiche quali la BCE e il FMI. Il recupero della piena sovranità nazionale è, dunque, condizione ineludibile per l’attuazione della democrazia, del socialismo e della Costituzione, nella quale ci riconosciamo interamente e per la cui piena attuazione ci battiamo convintamente. La sovranità dello Stato nazionale non è, poi, da noi intesa e praticata come nostalgico sguardo passatista o, peggio ancora, come fondamento di un nazionalismo regressivo e aggressivo: al contrario, deve costituire la base salda di un internazionalismo democratico e socialista di Stati sovrani nazionali fratelli e solidali, rispettosi dei propri spazi autonomi e delle proprie identità culturali.

Ciò pone Ancora Italia a giusta distanza tanto dal cosmopolitismo mercatista, quanto dal nazionalismo regressivo: e ci colloca su un piano di difesa del progetto di un mondo multipolare, di un pluriversum diametralmente opposto all’universum monopolare a trazione atlantista. Non può esservi un partito rivoluzionario in assenza di una teoria rivoluzionaria. E non può darsi una teoria rivoluzionaria se non per il tramite di un esercizio culturale e spirituale di tutti e di ciascuno, mediante una formazione che affonda le sue radici nella cultura, a partire dal richiamo sempre vivo agli “spiriti magni” della nostra tradizione italiana.

Sì al recupero e alla difesa di ogni forma identitaria
Sì ad una visione sacra del mondo e della vita
Sì alla sovranità politica, militare, culturale, monetaria ed economica dell’Italia e dei popoli europei
Sì al superamento ed alla storicizzazione delle ideologie dell’ottocento e del novecento
Sì alla testimonianza, alla coerenza ed all’azione come fulcro dell’attività politica e culturale
Sì al radicalismo sui valori fondanti ed al sacrificio per essi
Sì alla bellezza, all’onore, al coraggio ed alla impersonalità quali principi guida di ogni azione individuale e collettiva
Sì ad una esistenza qualitativa di contro ad una sopravvivenza quantitativa
No allo scientismo e ad ogni forma di totalitarismo culturale, tecnologico e sanitario
No al capitalismo globalizzato e finanziario del Nuovo Ordine Mondiale
No all’idolatria marxista e capitalista del lavoro
No alla falsa democrazia, maschera dei potentati economici
No alla grande sostituzione dei popoli europei
No alla mania programmatica, ai compromessi, agli eccessi di pragmatismo ed alle mezze verità
No ad ogni forma di censura e di polizia del pensiero